Attualmente sono un
centinaio.
Cosa? Le settimane
della moda nel mondo. Dedicate al prêt-à-porter, all’alta moda, alle sfilate
ecologiche o a qualsiasi altro argomento possa suscitare interesse nel pubblico
o negli addetti ai lavori. Tutti pazzi per le settimane della moda, verrebbe da
dire. E, in effetti, ogni città ormai ne rivendica una, da Abu Dhabi a
Zagabria. Solo in Italia se ne contano ben 16. Dal 2005 esiste anche la Torino Fashion Week (TFW) che, quest’anno, si è conclusa
il 3 luglio scorso con un focus sulla
Modest Fashion, la moda islamica
rappresentata alla kermesse internazionale da ben 31 stilisti, per la maggior
parte donne. Tra gli ospiti, l'Islamic Fashion and Design Council. La TFW ha proposto, inoltre, una mostra dedicata alla
Modest Fashion e l’incontro dal titolo Dall’Islam
all’Italia, la moda etica.
A sinistra: outfit Insaniyah (TFW 2017); a destra: outfit Chenille (TFW 2017) |
Ma anche di Modest Fashion Week è pieno il mondo:
da Londra a Istanbul, da Kuala Lumpur a
Tokyo e Singapore. Un fenomeno, quello dell’abbigliamento di stile
islamico, a cui avevo già accennato l’anno scorso sulla Moodboard in un
articolo (qui) in cui parlavo, tra
le altre tendenze del momento, dell’improvviso interesse delle grandi firme
della moda (in primis Dolce e Gabbana) per questo tipo di realtà. Perché
tornare a parlare dell’argomento? Semplicemente perché l’Italia è più che mai
coinvolta dall’espansione di questo segmento di mercato, un coinvolgimento più
che attivo!
Outfit Antonio Marras (AFW 2017) |
Come ben sottolinea
Pambianconews, “Con una stima di spesa di quasi 480 miliardi di dollari nel
settore luxury fashion, la regione del Medio Oriente catalizza sempre di più
l’interesse di addetti ai lavori provenienti da tutto il mondo”. E se Antonio
Marras e Renato Balestra partecipano alla Arab Fashion Week di Dubai, per la
Maison Gattinoni Couture, che da
vent’anni serve la famiglia reale saudita, “Il Medio Oriente è uno dei pochi
mercati ancora aperti agli abiti su misura”. Sdoganata anche all’ultima Fashion
Week di Londra e uno dei comparti economici al centro del London Muslim Lifestyle Show, la Modest Fashion è un settore che
nel mondo vale 300 miliardi di dollari ma che, secondo le stime, nel giro di 3
anni è destinato a superare i 400.
Outfit al London Muslim Lifestyle Show |
Ma cosa si intende
esattamente con Modest Fashion e che
caratteristiche deve avere un capo per considerarsi tale? La Modest Fashion è
l’abbigliamento islamicamente corretto che guarda alle tendenze occidentali. Una
moda contemporanea e sincretica che ha acquisito visibilità grazie al fenomeno
delle fashion blogger musulmane, le hijabistas, le islamiche smart e
casual-chic che, come Wiwid Howat (e il suo blog The Girl Beneath The Headscarf), fanno tendenza ma senza scollature,
trasparenze, aderenze, con maniche rigorosamente lunghe e caviglie e polsi ben
coperti.
Outfit indossato da Wiwid Howat |
Norme estremamente
rigide. Ma che pare non frenino la creatività italiana. Nel nostro Paese,
infatti, è nata la prima rivista
sulla moda islamica, Fashion Gallery
Modest, pubblicata da una casa editrice modenese. Il semestrale, che nelle
parole della direttrice Lidia Casari “rappresenta oggi l'unica
pubblicazione cartacea attualmente esistente in tutta Europa dedicata alla
Modest Fashion", per ora si rivolge più agli addetti ai lavori della moda
che ai clienti finali. E non è un caso che sia nato proprio a Modena. Qui, nel
distretto di Carpi, sono circa 4000
le aziende tessili medio-piccole di
lunga tradizione che hanno deciso di lanciarsi
nella moda islamica, rivolgendosi soprattutto a una clientela estera. Il
Made in Italy alla scoperta di un nuovo e fiorente mercato: anche la religione
può essere business!
Copertina della rivista Fashion Gallery Modest |
Sara Radaelli
Le foto
dell’articolo sono tratte dai siti delle varie Fashion Week e dal blog di Wiwid
Howat.