Domenica 19 giugno
1887. È questa la data che compare sulla prima pagina della rivista La
mode illustrée, di cui mi sono state regalate alcune pagine qualche
mese fa. La carta ingiallita e il fascino dei caratteri sapientemente arzigogolati
che compongono il titolo hanno contribuito alla già irrefrenabile curiosità di
sapere di cosa si trattasse esattamente.
Copertina della rivista La mode illustrée, 19 giugno 1887 |
Ed ecco qui la
risposta. Si tratta di una delle “nonne” (lasciatemi passare il termine) delle
attuali riviste di moda, ma non di una delle “bisnonne”, in quanto le
progenitrici di Vogue nascono addirittura alla fine del Settecento. La mode illustrée era edita da Firmin
Didot a partire dal 1860 e aveva come sottotitolo “Journal de la famille”. Era
rivolta, infatti, alle madri di famiglia e alle giovani, volendo insegnare
loro, attraverso incisioni e descrizioni rigorose, a confezionare in prima
persona tutti gli oggetti utili alla cura personale e dell’ambiente domestico.
Si rivolgeva, quindi, a un pubblico molto vasto (la rivista avrebbe raggiunto
una tiratura di 52.000 copie) e le illustrazioni svolgevano una funzione
esplicativa essenziale all’approccio
educativo e didattico della rivista, rappresentando non solo i capi
eleganti del guardaroba, ma anche quelli più intimi e modesti, nonché
un’infinita serie di ricami per guarnizioni di ogni tipo.
Pagina della rivista La mode illustrée, 17 novembre 1878 |
Era una delle
riviste di moda più popolari in Francia, la prima ad essere pubblicata
settimanalmente (usciva ogni domenica) con l’intento di tenere al corrente le
lettrici sulle ultime tendenze, stili e novità, proponendo però allo stesso
tempo anche articoli più letterari relativi ad argomenti che potevano
interessare il mondo femminile e la sfera materna, fondamentale per molte
lettrici che dedicavano la propria vita alla casa e alla famiglia.
Pagine della rivista La mode illustrée, 5 gennaio 1879 |
Ben lungi
dall’attuale bibbia della carta stampata del fashion, Vogue, in cui, oltre agli articoli di moda, leggiamo temi quali viaggi,
cultura, arte, costume e, in generale, si scorge un’attenzione verso ogni forma
di bellezza che possa interessare le attenti lettrici. Anche la storia delle
riviste patinate può rappresentare, per certi versi, un riflesso degli
importanti cambiamenti sociali che il ruolo della donna ha subito nel corso del
tempo.
Copertina del primo numero di Vogue Italia, novembre 1965 |
E in Italia, dove e quando nasce il primo
periodico di moda? Siamo a Milano, è il 1786 e fino al 1794 le lettrici del Bel
Paese saranno allietate dal Giornale delle Nuove Mode di Francia e
d’Inghilterra che, novità assoluta, allegherà anche figurini
all’acquaforte acquerellati a mano, “contraffazione di originali francesi, per
lo più attinti dal parigino Le Cabinet
des Modes (1785-1793)”, come spiega Giuseppe Sergio nel capitolo Le parole della moda (in Arte, design e moda: il mondo parla italiano,
edito da La Repubblica e Accademia della Crusca). Insomma, una rivista che,
traducendo e prendendo spunto dal corrispettivo d’Oltralpe contribuisce all’“ampio contingente di lessico francesizzante”
già presente nell’italiano della moda dell’epoca. Con funzione denotativa o “di
prestigio” che il forestierismo rivestiva e, ahimè, riveste tuttora in questo
settore, “la componente francese […] copriva circa un terzo del totale delle
parole di moda”. Una storia che si ripete, sebbene in tempi più recenti
l’italiano sia inflazionato dagli anglicismi.